mercoledì 16 maggio 2007

come al mercato


La mattina la passo a camminare. Alcune volte di corsa, velocemente. Altre, un pò rilassato spostando in avanti i piedi. Sempre dietro alle pecore. E' questo muovermi lento e costante, quasi un vagare che mi fa venire in mente un mercato. E' al mercato che la mia andatura si fa inerziale. Mi sposto senza pensare, senza vedere, senza ascoltare. Mille sono le barriere che frappongo tra me e il mondo. Non considero questo camminare, o meglio andare da un luogo ad un altro, considero questo come aspettare.
Ma che cosa?
lapo

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Dietro alle pecore non lo so, ma al mercato lo so benissimo che cosa si aspetta: che quella stronza che ti ci ha portato abbia finito di guardare per la dodicesima volta tutti i banchini di maglioncini a 3 euro e scarpe turchesi che non comprerà mai e che anche se le comprasse ci andrebbe in giro da sola visto che tu hai una dignita da mantenere e non ti va ti sentirti dire dietro:" Guarda quello! Si tromba la fatina di Pinocchio!"

Anonimo ha detto...

dietro alle pecore... non so tu, ma i protagonisti del mio blog lo fanno veramente, per professione.

Anonimo ha detto...

ho letto meglio il tuo blog, su cui sono finita per caso cercando su google... metterò il link sul mio, un gemellaggio tra pastori!